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Strategia

7 TED Talks che ti ispireranno per ritrovare la creatività

Hai perso la creatività? Hai il blocco dello scrittore? Niente paura, di sicuro puoi ritrovare l’ispirazione con questi 7 TED Talks!

Dara Fontein Novembre 14, 2017
creatività

Ti sembra di aver perso la creatività? Lasciati ispirare da questi TED Talks!

Ci siamo passati tutti. Cerchi di fare brainstorming e non ti viene in mente nulla, la scadenza incombe e non trovi argomenti su cui scrivere, devi programmare i contenuti per una settimana intera e non hai la più pallida idea di che cosa pubblicare.

Hai il blocco dello scrittore.

Anche se le teorie su come uscire dall’impasse creativo sono pressoché infinite – il 72 % delle persone sostiene, ad esempio, che le idee migliori arrivino sotto la doccia – abbiamo selezionato 7 TED Talks che ti daranno qualche consiglio testato e approvato per aiutarti a ritrovare la creatività. Senza dover per forza ricorrere alla doccia.

#1 Come trovare un’idea geniale

“Da dove prendete l’ispirazione per nuove idee?”

Questa è la domanda che viene posta più spesso alla rock band americana OK Go, un gruppo che si è fatto strada nel panorama musicale grazie ai loro innovativi video: dai balli in assenza di gravità fino a un filmato realizzato con un drone e centinaia di ballerini con ombrelli in un parcheggio di Tokyo.

In questo TED Talk, Damian Kulash – voce e chitarra del gruppo – spiega come la band non pensi alle idee, ma piuttosto cerchi di trovarle tracciando un parallelismo con le aree giochi di sabbia per bambini. Secondo Damian, è proprio “giocando” con le risorse a disposizione che vengono fuori grandi idee. Mettendosi all’opera e provando a realizzare concretamente qualcosa in una sorta di area giochi le idee migliori saltano sempre fuori.

Damian Kulash individua le seguenti fasi del processo creativo:

  • Pensa ad una prima idea e ad un piano per realizzarla (ad esempio, come costruire un castello di sabbia, seguendo l’analogia dell’area giochi)
  • Ritorna sui tuoi passi e controlla l’idea originaria (modifica il design del castello di sabbia, sposta alcune torri, modifica qualche dettaglio)
  • Ricontrollala (inizia a modellare la sabbia e rivedere ancora una volta il design del castello)
  • Fai avanti e indietro tra l’idea e il piano per attuarla, finché non disponi di una strategia solida e concreta (stila passo dopo passo un piano per la costruzione del castello di sabbia)
  • Metti in atto l’idea (costruisci il castello di sabbia perfezionato)

Potrebbe sembrare semplice, ma Kulash sottolinea l’importanza della riflessione prima ancora dell’esecuzione. Segui questo percorso: gioca nella tua “area giochi” e trova idee geniali.

#2 Quattro lezioni sulla creatività

Nel suo TED Talk, la presentatrice radiofonica e autrice Julie Burstein afferma che “La creatività nasce da qualcosa di rotto”.

Julie si occupa di relazionarsi con persone creative e ha deciso di condividere degli insegnamenti chiave sulla creatività, appresi nel corso degli anni. Secondo lei, quattro sono gli aspetti principali della vita che dobbiamo accettare per dare impulso alla nostra creatività:

  • Esperienze: dobbiamo prestare attenzione al mondo che ci circonda. Se siamo aperti a nuove esperienze che potrebbero cambiarci, siamo anche aperti ad opportunità creative
  • Sfide: il lavoro più creativo in assoluto può essere frutto dei momenti più difficili della vita
  • Limiti: spingersi verso e oltre i propri limiti incrementa la creatività. Comprendere i propri limiti talvolta può portare anche a capire quali sono i nostri punti di forza
  • Perdite: la lezione più difficile di tutte. Secondo Julie, “per creare, dobbiamo posizionarci fra ciò che vediamo nel mondo e ciò che desidereremmo vedere, affrontando senza paura rifiuti, delusioni, guerre e morte”

La prossima volta in cui sentirai di aver bisogno di un’iniezione di creatività, pensa a questi quattro aspetti essenziali.

#3 La noia può regalarti le tue idee più brillanti

Potrebbe sembrare illogico, ma secondo Manoush Zomorodi, autrice di numerosi podcast che trattano l’argomento tecnologia, la noia può aumentare la creatività.

“Quando il corpo agisce in modo automatico, il cervello inizia a formare nuove connessioni neurali che collegano le idee e risolvono i problemi”, afferma. In un mondo pieno di distrazioni, Manoush spiega le ragioni per cui possiamo trarre vantaggio dalla noia.

Il suo progetto “Bored and Brilliant”, realizzato insieme ad un’equipe di ricercatori, cerca di indagare proprio l’influenza della noia sulle nostre vite, per capire cosa avviene quando non ci concediamo mai un attimo per essere annoiati.

La ricerca evidenzia che le persone che non si annoiano mai:

  • Sono meno creative nella risoluzione dei problemi e nella pianificazione futura
  • Hanno meno possibilità di provare nuove emozioni, in quanto la noia permette di esplorare i propri sentimenti in maniera più profonda e senza distrazioni

In base a questi risultati, Manoush Zomorodi giunge a questa conclusione: occorre focalizzarsi sui modi in cui la tecnologia può migliorare le nostre vite. Perché la creatività nasce da qui.

#4 Le sorprendenti abitudini dei pensatori originali

Lo psicologo Adam Grant si occupa dei pensatori originali. Secondo lui, gli “originali” sono “persone anticonformiste che non solo hanno idee nuove, ma agiscono per sostenerle. Persone che si fanno avanti ed esprimono le proprie opinioni, incentivando la creatività e cambiando il mondo. Sono le persone su cui vorresti scommettere”.

Nel suo TED Talk, Adam illustra tre segnali importanti che, in base alla sua esperienza, sono essenziali per riconoscere i pensatori originali (e per diventarne uno).

Ecco cosa li contraddistingue:

  • Accettano dubbi e paure: mentre dubitare di noi stessi ci rende più deboli, dubitare delle nostre idee può darci una carica di energia, ci “spinge a metterci alla prova, a sperimentare e perfezionare”
  • Procrastinano: secondo Grant, “procrastinare significa avere più tempo per riflettere su idee diverse, pensare in maniera differente e giungere a conclusioni inaspettate”. Per essere originali non bisogna arrivare primi, bisogna semplicemente essere migliori
  • Lasciano scorrere il flusso di cattive idee: una serie di cattive idee è la prova che se non altro ti stai impegnando. “Più risultati produci, maggiore sarà la varietà che ottieni e più saranno le possibilità di imbattersi in qualcosa di veramente originale”.

#5 La meraviglia che si cela dietro le più grandiose invenzioni

Lo scrittore Steven Johnson analizza come “lo strano piacere del gioco” sia stato determinante per le grandi scoperte della storia.

“Molte delle invenzioni goliardiche e apparentemente frivole hanno determinato delle trasformazioni essenziali nel mondo della scienza, della politica e della società”, afferma Johnson.

L’autore prosegue illustrando l’importanza dell’aspetto ludico per il processo di invenzione creativa. “Una mentalità giocosa è per natura esploratrice, alla ricerca di nuove possibilità nel mondo che ci circonda. Ed è proprio questa ricerca la ragione per cui molti esperimenti iniziati per puro piacere e divertimento alla fine hanno portato a scoperte sensazionali”.

Come si integra questa componente giocosa negli ambienti lavorativi? Ecco cosa consiglia Inc.:

  • Passatempi collaborativi: come per esempio i giochi che contribuiscono a “instillare una sana competizione e motivare allo spirito di squadra, al lavoro di gruppo e al divertimento”. Prova a introdurre un gioco nella prossima sessione di brainstorming e vedrai che la creatività spiccherà il volo
  • Passatempi che contemplano una certa dose di rischio: “riprendersi da una sconfitta permette di apprendere più rapidamente e avvicinarsi a una vittoria”. Noi di Hootsuite abbiamo trovato particolarmente utile discutere prima di tutte delle idee terribili e imbarazzanti. Condividere le idee più sciocche può sembrare rischioso e può farci sentire vulnerabili, ma le grandi idee spesso nascono da questo tipo di approccio
  • Passatempi costruttivi: come per esempio costruire qualcosa o disegnare. Gli ambienti lavorativi dei nostri designer hanno delle aree dedicate piene di giochi quali Cubo di Rubik, Play-Doh e fogli per origami
  • Passatempi esplorativi: quelli in cui, ad esempio, non sia prevista una fine dell’attività. Una delle sessioni di brainstorming più di successo per il nostro blog è stata quella in cui i partecipanti dovevano scarabocchiare a caso un foglio di carta, con l’unico scopo di trovare una valvola di sfogo per la creatività
  • Passatempi narrativi: “…saper raccontare storie è importante per rendere l’innovazione una realtà”, spiega l’articolo Inc. A tale scopo, l’imprenditore Ted Murphy illustra un ottimo esercizio di storytelling da fare anche al lavoro.
  • Passatempi fisici: quelli in cui, cioè, le abilità fisiche e sociali vengono allenate in un ambiente sicuro. Inc. spiega che i luoghi di lavoro possono trasformarsi in “aree gioco con ambienti flessibili e aperti che incoraggino i lavoratori ad alzarsi e imbattersi nelle persone che non siedono di fianco a loro. Sono proprio questi incontri casuali a dare un impulso alla creatività”.

#6 Perché dovresti parlare con gli sconosciuti

Per essere ispirati e favorire la creatività, generalmente occorre uscire dalla propria comfort zone. Kio Stark, autrice e “amante degli sconosciuti” spiega che “quando parliamo con una persona sconosciuta, interrompiamo in maniera bellissima la storia prevista della nostra vita quotidiana e di quella degli altri”.

Stark ci incoraggia a relazionarci con le persone sconosciute, e da sette anni a questa parte documenta questo genere di incontri. Queste interazioni personali l’hanno portata a scoprire alcune cose interessanti:

  • A volte infrangere un po’ le regole ci porta ad agire
  • Possiamo imparare a rifiutare i pregiudizi in maniera cosciente e aprirci al cambiamento
  • Possiamo usare i nostri sensi, anziché le paure, per liberarci e creare intimità

Il cervello è programmato per ipotizzare e categorizzare in base a quello che abbiamo imparato e ai condizionamenti della società, ma questo ostacola la nostra creatività. L’idea chiave di Stark è che per ampliare i nostri ragionamenti e liberarci da percezioni che ci limitano, dobbiamo uscire dalla nostra comfort zone.

#7 La frustrazione ci rende più creativi

L’economista e giornalista Tim Hardford illustra come le sfide e i problemi del processo creativo possano rivelarsi positivi.

In apertura del suo intervento, l’autore racconta la storia del pianista americano Keith Jarrett, che suonò quello che sarebbe diventato il brano di pianoforte più venduto di tutti i tempi, dopo essersi inizialmente rifiutato di suonare per via di un problema con lo strumento.

Questa storia rispecchia il processo creativo che affrontano in molti. Non vogliamo lavorare con strumenti che non ci piacciono, che sia un pianoforte scordato o un computer con Windows 98. Ma secondo Harford, i risultati più brillanti si ottengono generalmente nelle situazioni imperfette, dove ci troviamo a dover superare degli ostacoli.

Viene poi citato un altro esempio, facendo riferimento a un esperimento condotto da alcuni insegnanti di scuola superiore. La metà degli insegnanti aveva consegnato agli studenti del materiale scritto con un carattere standard, come Times New Roman o Arial, mentre l’altra metà aveva distribuito documenti scritti con caratteri difficili da leggere o stravaganti, come il Comic Sans in corsivo. Gli studenti che avevano dovuto decifrare il carattere più complesso erano riusciti a ottenere risultati di gran lunga migliori nei compiti, indipendentemente dalla materia.

La morale della storia di Harford è che la difficoltà ci spinge a lavorare più duramente e a pensare di più a ciò che stiamo facendo. La creatività non nasce dalla noncuranza, perciò la prossima volta in cui ti sentirai oberato da un progetto, fai un passo indietro e accogli a braccia aperte la tua frustrazione, perché probabilmente stai per avere un’idea geniale.

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Articolo originale pubblicato sul Global Blog Hootsuite

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By Dara Fontein

When not playing around with words, Dara can be found updating her cat's Instagram account, wandering the aisles of home decor stores, and not hiking.

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