In che modo utilizziamo i social media in Italia secondo il Report Digital 2019 di We Are Social e Hootsuite?
Come ormai da otto anni a questa parte, We Are Social e Hootsuite hanno elaborato i dati che descrivono lo scenario digital nel mondo, raccolti nel Report Digital 2019 (disponibile qui sia nella versione globale che in quella specificamente dedicata all’Italia).
Prendendo in esame 230 Paesi, è emersa una fotografia dettagliata sull’utilizzo di internet, social media, mobile ed e-commerce a livello mondiale. Riassumiamo di seguito il panorama digitale del nostro Pease, prima di analizzare più da vicino le principali tendenze nell’utilizzo dei social media in Italia.
L’Italia digitale, in sintesi
Internet
- gli utenti Internet sono quasi 55 milioni
- il 92% delle persone guarda video online: l’ascesa del fortunato formato non sembra per nulla subire una battuta d’arresto
- la tecnologia voice inizia a prendere piede: il 3o% degli utenti Internet utilizza almeno un servizio controllato tramite la voce
Mobile
- quasi tutti gli abitanti del nostro Paese dispongono di un telefono cellulare (97%). E il 76% ha uno smartphone
- l’87% degli italiani utilizza device mobili per la messaggistica
- l’intrattenimento e la fruizione di contenuti video da mobile interessa 4 italiani su 5, e il gaming un italiano su due
E-commerce
- la crescita nell’utilizzo di Internet sta iniziando ad avere effetti positivi anche sull’e-commerce: i tre quarti degli utenti Internet hanno dichiarato di aver acquistato nell’ultimo mese prodotti o servizi online (il 42% tramite un dispositivo mobile)
- nel 2018, la spesa totale online per i beni di consumo è stata di 15,63 miliardi di dollari (il 13% in più rispetto all’anno precedente)
I social media in Italia nel Report We Are Social e Hootsuite
Con la lente d’ingrandimento puntata sui social media, abbiamo cercato di analizzare trend e abitudini del nostro Paese, e capire in che direzione ci stiamo muovendo nel consumo online di intrattenimento e informazione.
Quali sono le principali tendenze in atto e i cambiamenti rispetto allo scorso anno? E come possiamo tradurre questi insight in opportunità di business?
Come abbiamo visto, nel 2018 si sono aggiunti 11 milioni di nuovi utenti online, per un totale di 54.8 milioni di persone che accedono a Internet. La popolazione italiana è di 59.25 milioni di abitanti…Quindi, facendo un rapido calcolo, circa il 92.5% della popolazione è connessa. O nove persone su dieci, se rende meglio l’idea.
Di pari passo, e senza sorpresa, cresce anche l’utilizzo delle piattaforme social: sono 35 milioni gli Italiani che utilizzano i social media, 1 milione in più rispetto al 2017; di questi, ben 31 milioni (ossia l’88.5%), accedono ai social da mobile.
In Italia il tempo trascorso su internet è più del doppio di quello trascorso guardando la televisione: in media, passiamo online 6 ore al giorno. Per quanto riguarda i social, il tempo trascorso è in media di quasi due ore (1 ora e 51 minuti, per l’esattezza). Sembra tantissimo, no? Eppure, se guardiamo alla media mondiale, ci accorgiamo che non siamo gli unici social-addicted, anzi. La media globale sale a 2 ore e 16 minuti, abbastanza in linea anche con il resto d’Europa.
L’88% delle persone con accesso a internet dichiara di essere online ogni giorno, mentre…lo 0% (!) accede meno di una volta al mese. E sui social? La media sale: il 98% degli utenti social accede ad una piattaforma tutti i giorni, e il 74% ha scritto o interagito attivamente almeno una volta nell’ultimo mese.
A quanto pare siamo abbastanza iperattivi, visto che abbiamo circa 7 account a persona (anche contando le diverse piattaforme, sono comunque tanti e si può ipotizzare che molti di noi abbiano più di un profilo sullo stesso social).
“Solo” l’11% degli utenti utilizza invece i social per scopi lavorativi.
Con un 87%, YouTube si conferma anche quest’anno la piattaforma più utilizzata dagli utenti internet in fascia 16-34, seguita da Facebook e Instagram – rispettivamente 81% e 55%. Nel mezzo, come piattaforma di messaggistica, c’è comunque WhatsApp. E Messenger si piazza al quarto posto.
Se Zuckerberg può dirsi più che soddisfatto, sicuramente lo è un po’ meno Jack Dorsey, visto che Twitter guadagna solo un 32%, poco sopra LinkedIn (29%). Il primo risultato non sorprende poi più di tanto, mentre la rapida ascesa del social professionale per eccellenza è un dato da tenere d’occhio. LinkedIn sta finalmente iniziando a prendere piede in Italia, e non solo come piattaforma per cercare o offrire lavoro, ma anche strumento di marketing e comunicazione B2B.
In coda, rimanendo tra i social più noti, troviamo Pinterest e Snapchat, che ottengono uno il doppio dell’altro: il 24% degli utenti utilizza Pinterest, il 12% utilizza Snapchat. Va ricordato, però, che il campione di questa analisi è in fascia 16-64 anni, e che l’età media su Snapchat è molto più bassa rispetto a quella di tutti gli altri social (13-18, per la maggior parte).
Per curiosità, ecco come era lo scenario a gennaio 2018 (immagine sopra). YouTube era sempre al primo posto, ma in un anno ha guadagnato un +25%. Facebook era in vantaggio rispetto a WhatsApp, ma nel 2019 ha guadagnato comunque un +21%. Anche lo scorso anno Instagram era, tra i social, al terzo posto, ma ha avuto una crescita del 22%.
Nella classifica del 2019 abbiamo anche visto uscire di scena Google+ (che ormai è ufficialmente chiuso), anche se era addirittura sopra a Twitter lo scorso anno. Nel frattempo, Twitter ha registrato un +9%, così come Pinterest; Snapchat un +3% ed infine LinkedIn un +11%.
Anche WhatsApp e Messenger sono in rapida ascesa, visto che rispetto ai dati di gennaio 2018 hanno registrato rispettivamente un +25% e un +15%.
Che dire quindi? Anche se il 2018 è stato un anno ricco di sfide, di certo i social media in Italia (come anche nel resto del mondo), sono tutt’altro che in crisi. E lo stesso vale per le app di messaggistica.
Prendendo in analisi gli utenti attivi mensilmente su Facebook, Instagram, Twitter, Snapchat, ecco uno sguardo sulla potenziale audience pubblicitaria: 31 milioni di utenti su Facebook, 19 milioni su Instagram, 2.35 su Twitter e 2.5 milioni su Snapchat.
Dove conviene investire quindi? La risposta può sembrare scontata (e in parte lo è), ma bisogna ricordarsi sempre una regola molto semplice: investire in pubblicità dove la tua audience è presente. Se dopo un’analisi accurata delle abitudini della tua audience scopri che questa utilizza principalmente Snapchat ( e molto meno Facebook, ad esempio), vale la pena investire comunque su questa piattaforma per raggiungere il tuo pubblico di riferimento.
Per quanto riguarda LinkedIn, invece, sono 12 milioni gli utenti registrati (che non necessariamente coincidono con gli utenti attivi mensilmente, attenzione!).
Demografia: genere ed età dichiarati
Un dato interessante è, sempre in tema profilazione dell’audience, il genere dichiarato degli utenti.
Se per Facebook, Instagram e LinkedIn il numero di utenti maschili e quello di utenti femminili variano di poco, su Twitter prevale decisamente la popolazione maschile (68% vs 32% della popolazione femminile), mentre su Snapchat accade il contrario: il 73% degli utenti si dichiarano di genere femminile e il 25% di genere maschile.
Per quanto riguarda l’età, analizzando gli utenti di Facebook, Instagram e Messenger, emerge che la fascia 25-34 è in testa, seguita da 35-44 e 45-54. Seguono poi le fasce 18-24 e 55-6, mentre è interessante notare che la fascia 65+ supera quella dei 13-17, che si colloca invece all’ultimo posto raccogliendo solo il 2% degli utenti.
Entrambe le fasce 65+ e 13-17 sono comunque in aumento rispetto allo scorso anno.
Il report di We Are Social e Hootsuite contiene molti altri dati sullo scenario digital e i social media in Italia. Leggi il report completo e confrontalo con i dati mondiali!