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Strategia

Emoji: come utilizzarli per il tuo brand?

Gli emoji sono ormai utilizzatissimi anche nelle campagne di marketing e sui profili social dei brand: scopri come utilizzarli al meglio con questa guida.

Alexia Gattolin Gennaio 26, 2017
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Sono ovunque. Che ci piaccia o no, gli emoji fanno parte delle nostre vite. Le faccine dalle simpatiche espressioni sono una presenza costante – e a volte ingombrante – nei messaggi privati, i social, le foto, i video e i contenuti che produciamo quotidianamente.

Inserire un emoji in un tweet ne aumenta la diffusione del 25,4%; nei post di Facebook può far aumentare il numero di like del 57% e la quantità di commenti e condivisioni del 33%. Non a caso, già nel 2015, circa la metà dei commenti su Instagram conteneva almeno un emoji.

Con statistiche di questo tipo, non sorprende che questi strumenti vengano utilizzati sempre più frequentemente anche nelle campagne di marketing. Tuttavia, è opportuno che le aziende sappiano qual è il modo migliore per utilizzarli nelle loro strategie sui social.

Abbiamo preparato questa guida per aiutarti ad avere una maggiore consapevolezza sull’argomento, per non rischiare di vanificare i tuoi sforzi e ottenere magari l’effetto opposto a quello desiderato. E perché non ti succeda più di usare la faccina sbagliata nel momento o nel posto sbagliato. ?

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Guida all’uso degli emoji nel Social Media Marketing 

Attenzione al significato

Uno degli errori più gravi che un brand possa commettere sui social media è utilizzare un emoji in modo sbagliato. Giusto per fare un esempio, dovresti evitare di inserire quello della melanzana in un post aziendale…anche se ti sembra così innocuo.

Ovviamente vuoi che il tuo brand sia autorevole e aggiornato – il terrore di molti social media manager è di non sembrare mai abbastanza al passo con i tempi – quindi devi assicurarti di essere informato sugli ultimi sviluppi e il significato che certi simboli possono assumere in alcuni contesti.

Un’ottima risorsa per iniziare è rappresentata da Emojipedia, una sorta di enciclopedia degli emoji, sempre aggiornata con le ultime novità (ad esempio, quando è uscito iOS 10, Emojipedia ha pubblicato un articolo che mostrava i nuovi emoji e il loro aspetto sulle altre piattaforme software).

Nonostante questa forma di comunicazione abbia superato le barriere culturali, è meglio però non dare mai per scontato che i clienti siano tutti esperti. Anche perché, come ha dimostrato un interessantissimo studio condotto dall’Università del Minnesota, anche se esiste l’Unicode il linguaggio degli emoji non è universale: una stessa icona può assumere un significato molto diverso a seconda dell’interpretazione, come quella usatissima con il broncio, o quella con la bocca spalancata e gli occhi strizzati (la terza della prima riga nell’immagine sotto, per intenderci). L’interpretazione varia molto anche dalla piattaforma utilizzata dall’utente. (E se stai lavorando da desktop e non sai dove trovarli, Getemoji è uno strumento utile per copiare-incollare qualunque emoji).

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Fonte: GroupLens Research, University of Minnesota

Usa gli emoji per avvicinarti al tuo pubblico e creare engagement

I messaggi lunghi e pieni di emoji a volte possono risultare fastidiosi, soprattutto perché la lettura viene continuamente interrotta da queste “pause” che distraggono il lettore visivamente ed “emotivamente”. Ma un post breve pubblicato al momento giusto può trarne vantaggio, come ad esempio nel caso di un tweet di risposta ad un cliente.

I brand, in fondo, hanno preso confidenza con gli emoji proprio per mostrare al pubblico il proprio lato “umano” e accorciare le distanze con un tono meno formale. Se la situazione lo richiede, dai libero sfogo alla creatività – anche quando ti sembra che non ci sia nulla che faccia al caso tuo – come in questo simpatico esempio:

Evita i messaggi poco chiari e le iniziative troppo complesse

Allo stesso tempo, però, ricorda che l’uso eccessivo (o addirittura esclusivo) degli emoji può essere forse materiale interessante per un test divertente o per un articolo interessante, ma non è l’idea migliore per una conferenza stampa.

Chevrolet ha presentato il modello Cruze 2016 nell’ambito della campagna #ChevyGoesEmoji:

L’azienda ha avuto il merito di far seguire alla conferenza stampa una versione decifrata del messaggio e una serie di video YouTube intitolati Emoji Academy, per “iniziare” il pubblico all’arte della decifrazione degli emoji.

La componente di mistero ha sicuramente giocato a favore di alcune aziende, ma difficilmente la maggior parte delle persone investirà il proprio tempo nel tentativo di decifrare un messaggio scritto solo con gli emoji. A meno che il messaggio in codice non faccia parte di una campagna più ampia, è consigliabile utilizzare messaggi brevi o con un abbinamento di testo e emoji in parti uguali.

I social, in fondo, funzionano solamente se sei in grado di comunicare il messaggio in modo chiaro. Altrimenti possono trasformarsi in un boomerang.

Uso strategico degli emoji personalizzati

Alcune campagne di marketing adottano emoji personalizzati (e addirittura intere keyboard), spesso stringendo anche accordi economici con i social stessi. Coca Cola, ad esempio, è stata la prima azienda ad avere i suoi emoji brandizzati su Twitter, abbinati all’hashtag #ShareaCoke.

WWF, invece, ha creato un set di emoji personalizzati per rappresentare animali a rischio estinzioneLe icone, conosciute come #EndangeredEmoji, sono state rilasciate con delle istruzioni specifiche: per ogni emoji personalizzato usato in un tweet, veniva realizzata una donazione per salvare l’animale corrispondente nella vita reale. Divertente, in linea con i valori e la mission di WWF, efficace. (Sul tema della sensibilizzazione, ma senza ricorrere ad emoji personalizzati, campagne analoghe sono state ideate anche da Peta e Animal Planet, oltre anche da molti altri grandi brand).

Anche Ikea ha creato tempo fa il suo set customizzato, e Tiger addirittura un’apposita app.

Crea un’esperienza interattiva

Per spingere gli utenti ad interagire con questi strumenti, l’importante è offrire loro una motivazione valida (che sia un’iniziativa lodevole come quella appena vista o anche solo un po’ di sano divertimento non importa, dipende dalla natura e dall’immagine del brand). Ad esempio, l’azienda statunitense di bevande Tampico ha creato un gioco per social media in cui gli utenti dovevano indovinare la combinazione di emoji vincente, scegliendo tra 24 opzioni disponibili.

Ai partecipanti veniva chiesto di scrivere le loro risposte sui canali social dell’azienda, includendo l’hashtag della campagna, #TampicoEmojiball. L’engagement ottenuto ha dimostrato che si è trattata di un’idea semplice, ma vincente.

A volte la semplicità è la strada migliore. La campagna di ordinazioni via emoji di Domino’s Pizza faceva uso di un solo emoji: una fetta di pizza. Inviando un tweet con la fetta di pizza all’account ufficiale di Domino’s Pizza, insieme all’hashtag #EasyOrder, gli utenti potevano fare un’ordinazione in pochi secondi. Un altro esempio di campagna vincente, che ha unito l’aspetto ludico ad un modo semplice e innovativo per portare i prodotti ai clienti.

Sperimenta. Non esiste la ricetta giusta per tutti

Valuta sempre fin dove puoi spingerti. Un fattore importante da considerare è quello demografico. Il tipo di pubblico a cui ti rivolgi avrà un’influenza notevole sul tuo modo di utilizzare gli emoji nei messaggi. Probabilmente chi passa la maggior parte del tempo sul web e i social sarà più propenso ad interagire (e la comprensione del messaggio sarà forse più immediata), ma non è detto.

Sperimenta sempre. Studia il pubblico a cui ti rivolgi ed effettua dei piccoli test. Se stai pensando di utilizzare un emoji nell’oggetto di un’e-mail, provalo per una settimana. La settimana successiva non usarlo, né nell’oggetto né nel corpo delle e-mail. Quale delle due versioni ha portato a open rate e click-through più alto? Può essere un caso? Ripeti il test con la prossima e-mail dal contenuto differente, e vedi se si ripresenta uno scenario analogo.

Lo stesso tipo di test può essere applicato ai social media. Presta attenzione all’engagement ottenuto con e senza.

Usa gli emoji anche con Hootsuite

Una volta decisa la strategia da adottare, puoi utilizzare gli emoji per i tuoi contenuti anche attraverso Hootsuite. È semplicissimo.

  • Su Mac: ctrl+cmd+spazio.
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Usa gli emoji anche su Hootsuite
  • Su Windows, ti spiega tutto questo video. 

Segui questi consigli e fatti ispirare dalle campagne dei brand che abbiamo visto insieme. Sii creativo. Ma con giudizio! ?

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By Alexia Gattolin

Alexia è content writer & strategist. Si interessa di blog, travel, fotografia, sottoculture e sociologia dei consumi. E social media, ovviamente.

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