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Strategia

I brand social-first sono il futuro: ecco perché

Strano ma vero: è possibile battere la concorrenza trasformando il proprio “brand sui social”… nel proprio “brand ovunque” (e funziona).

Isaac Nikolai Fox Luglio 12, 2022
Hootsuite's mascot Owly alongside a woman on a mobile phone

Segreto svelato: ci siamo rifatti il look da cima a fondo!

Owly ha subito un profondo restyling piuma per piuma, abbiamo cambiato i colori, ampliato il nostro archivio fotografico, rinfrescato i nostri contenuti, e siamo sempre più proiettati ad essere una guida valida nel mondo dei social media. E tutta questa strategia ci ha fatto pensare alla relazione tra social e brand identity.

Secondo l’idea di marketing classica, i brand che amiamo conquistano la nostra fiducia grazie a un’esperienza di prodotto straordinaria e a messaggi coerenti, in grado di generare una risonanza a livello emotivo. Per questo, la gente preferisce la Coca-Cola alla Pepsi, e i fedelissimi di Costco (come me) continuano a seguire il richiamo dell’iconico hot dog al prezzo di 1,50 USD.

Tuttavia, se è vero che un prodotto di alta qualità e il il posizionamento del marchio continuano a essere importanti, l’idea della “vecchia scuola” secondo cui il tono e presentazione del brand dovrebbero essere uguali ovunque si sta sgretolando rapidamente.

Questo è positivo ed interamente dovuto ai social media.

In effetti, i social hanno portato ad un’evoluzione totale dei brand, da come sono realmente a come dovrebbero essere espressi. Tuttavia, la maggior parte dei brand non riesce a trasmettere lo stesso appeal ovunque perché adattano la propria brand-story principale a seconda dell’ambiente social in cui si trovano (come se fossero camaleonti dei contenuti).

I brand social-first come noi stanno facendo un ulteriore passo avanti. Stiamo infondendo la voce e lo stile autentici che abbiamo creato sui social in ogni altra parte del nostro brand. Basti pensare alla landing page, al deck di vendita, cartelloni pubblicitari e persino all’assistenza clienti.

Noi siamo pronti per fare il grande passo verso il futuro del branding… sei ancora in tempo per cavalcare l’onda con noi. Scopriamo insieme di cosa si tratta.

I valori di un brand devono essere solidi: tutto il resto è flessibile

Ogni marketer sa cos’è il Brand (con la B maiuscola), eppure questo resta un termine difficile da spiegare (un po’ come un verbo sostantivo dalla coniugazione irregolare o la trama di un film su universi alternativi, come Everything Everywhere All At Once). Chiedi a tre marketer e otterrai tre diverse spiegazioni, tutte potenzialmente vere.

In breve: i brand (per i puristi dell’italiano i “marchi”) aiutano i consumatori a distinguere tra prodotti concorrenti e semplificano la scelta. I brand sono definiti da risorse tangibili come colori, loghi, mascotte, caratteri e slogan, e da risorse immateriali, come valori, scopi, associazioni e relazioni con i clienti.

Nike ha il suo swoosh, lo slogan “Just Do It” e atleti “ambasciatori” come Michael Jordan e Serena Williams. Old Spice è caratterizzata dalla tonalità di rosso, lo slogan “Smell like a man”, il jingle del fischietto e dagli adorabili fusti Terry Crews e Isaiah Mustafa.

Qui in Hootsuite, abbiamo Owly, che è la nostra mascotte., dei colori che ci rappresentano e un’esclusiva brand-identity: siamo “la tua guida nel caos”.

Green graphic featuring Owly and text reading: "Woah, Hootsuite looks different."

Tutte queste risorse concrete contribuiscono a rendere i brand salienti o unici al punto che, quando le persone pensano alla categoria in cui rientrano i tuoi prodotti, finiranno per pensare al tuo brand. Ma, anche se essere riconosciuti è una cosa positiva, non sempre garantisce la crescita.

Ecco perché risorse immateriali come lo scopo, la storia e i valori del brand sono altrettanto (se non più) importanti dell’aspetto del brand. Un annuncio che suscita sentimenti viene ricordato più a lungo di qualsiasi font o colore: i legami emotivi sono ciò che distingue realmente un brand dagli altri.

Questo è un concetto fondamentale: essere visti come differenti è il fattore più importante per i rendimenti a lungo termine del brand.

grafico a barre a due colonne. I brand emersi con una differenziazione significativa debole hanno aumentato la quota di mercato dello 0,9% tra il 2014 e il 2020, mentre i brand con una differenziazione significativa forte sono cresciuti del 2,7%.
Fonte: Kantar.

Voce e look possono (e secondo noi, dovrebbero) sempre modificarsi per adattarsi a ogni spazio occupato. Non importa come valorizzi la storia del tuo brand. Ma se vivi all’altezza dei tuoi valori fondamentali, hai già vinto.

I social spingono i brand ad adattarsi (e ci piace che sia così)

Nessuno naviga nei social per farsi convincere dalle pubblicità, ma per per passare il tempo, divertirsi e seguire tanto i personaggi pubblici (veri) quanto quelli che lo diventano, anche solo per un giorno. interrompe queste esperienze. Quindi il nostro lavoro è rendere quelle interruzioni… meno fastidiose possibile.

In altre parole: la concorrenza sui social non è soltanto quella che bisogna realmente affrontare, ma è anche tutto ciò che ti circonda nel feed. Se i contenuti sono noiosi, offensivi o si fanno notare in senso negativo, ci sarà poco da divertirsi.

Le persone ti giudicheranno, ti ignoreranno o feriranno i tuoi sentimenti.

Di conseguenza, molti brand trasmettono sui social una sensazione differente rispetto a quella trasmessa tramite stampa, pubbliche relazioni, media a pagamento o sui propri siti Web. Lo scopo principale del brand rimane lo stesso, ma l’atmosfera cambia.

I social media non sono un monolite: sono una raccolta di spazi diversi, con proprie norme e battute di nicchia per pochi “intenditori”. LinkedIn è un party d’ufficio con tutti i colleghi. TikTok è un talent show, un comedy club e una sessione di terapia, perché mette tutti su un unico palco. E Twitter è un gruppo di minions al Mac Donalds (in altre parole, è tutto fantastico).

Dato che non parleresti né agiresti allo stesso modo in tutte queste diverse situazioni, nemmeno il tuo brand dovrebbe.

Inizia cambiando voce, tono e stile del tuo brand per i social in generale e poi per ogni singolo social network. Non è solo una strategia intelligente, è del tutto normale.

Sei sempre tu,ti stai solo adattando all’”ambiente”.

Come adattare la voce del proprio brand ai social?

Innanzitutto, è necessario parlare in un linguaggio chiaro e semplice. Assicurati che il tuo brand sia percepito come umano. Sii colloquiale, che si tratti dell’energia trasmessa in una conversazione seria o in una chat di gruppo con i tuoi migliori amici. E fidati del tuo giudizio come social marketer.

Queste regole riguardano tanto settori di nicchia, come quello finanziario, quanto settori con maggior spazio per sperimentare.

La Bank of America non dovrebbe twittare affermazioni sulla recessione utilizzando modi di dire fuori luogo, ma pubblicare suggerimenti semplici in grado di rendere il complesso settore in cui opera accessibile a tutti. Un gergo eccessivamente settoriale cripto-società-mercato-sinergia-perturbazione farebbe svenire chiunque.

Settori come la cosmetica, il cibo e il marketing comunicano in modo più sciolto: insomma, se la strada è libera, premi sull’acceleratore.

Sperimenta con il linguaggio. Dimentica la laurea in marketing e tira fuori qualche meme fantasioso e associabile al settore. Fai qualcosa che ti faccia sorridere e, probabilmente, farai sorridere anche qualcun altro.

Riassumendo: fin quando la tua voce social riflette i valori e la mission fondamentali del tuo brand, ricorderai alle persone quei valori profondi e immateriali per cui ti hanno scelto.

È così che si vince.

Per ambientarsi ovunque, occorre saper adattare i contenuti

Molti dei migliori brand sono come dei camaleonti in termini di contenuti. Modulano voce e tono in modo da integrarsi organicamente tra i social. I loro post assimilano il mood e l’energia presenti in ogni social , diventando sempre partecipativi anziché interrompere il flusso della comunicazione.

In pratica, bisogna sapersi presentare in modo formale per LinkedIn, sfacciati e supponenti su Twitter e con i piedi per terra su TikTok. Oppure ci si può concentraresull’istruzione, porsi a modelloe fornire aiuto ovunque. Non esiste una formula precisa: bisogna scoprire cosa funziona meglio per il brand attraverso tentativi ed errori.

Vorresti vedere com’è un brand camaleontico in azione?

Wendy’s dimostra come un brand può modulare la propria voce per risultare appropriato su qualsiasi canale di marketing. Il gigante del fast food è noto per l’irriverente presenza su Twitter, che oscilla tra sfacciataggine e combattività totale (come la maggior parte degli utenti di Twitter, siamo onesti).

Wendy’s mantiene questo tono sfacciato anche su Instagram, ma il formato dei contenuti cambia. IG è incentrato sulle immagini, quindi i social media manager dell’azienda hanno adottato l’aspetto di una pagina di meme di Instagram, dove pubblicano screenshot di tweet, presentano meme fantasiosi e promuovono di volta in volta e astutamente i propri cibi.

Sulla carta stampata, Wendy’s non è così sfacciato o irriverentecome sui social.

Questo volantino con coupon, destinato alle caselle di posta, riporta un messaggio semplice: “We have breakfast—and you want to eat it” (“Noi abbiamo la colazione… e tu hai fame”)… ed è corretto.

Un volantino della catena di fast food Wendy's che mostra diverse scelte per la colazione. Il testo dice “we have breakfast now” (“facciamo colazione adesso").
Fonte: Immagine di proprietà dell’autore.

E quando Wendy’s decide di alzare realmente il tiro, non esita a mostrare i suoi migliori sfottò a McDonald’s tratti da Twitter su un enorme cartellone di Times Square.

La voce può essere modulata, ma il brand al cuore di tutto comunica emozioni forti. Ogni annuncio ricorda che Wendy’s esiste, che il loro cibo è fresco e gustoso e che è un brand divertente. Questo non cambia mai.

Lascia che il tuo brand sui social guidi tutto il tuo brand

Intervento “severo, ma giusto”: dopo aver definito una voce social e un aspetto fedele al tuo brand, fai un ulteriore passo avanti e rendilo il fulcro del tuo brand. Questa strategia si chiama social-first branding.

A ben riflettere, il social-first branding ha perfettamente senso: il brand è il punto di intersezione tra ciò che conta per le persone e ciò che conta per te. I social media sono il luogo in cui tutti trascorrono il tempo libero e il posto migliore per scoprire cosa interessa ai clienti. Tutte queste ricerche sui brand sono a tua disposizione, quindi perché non usarle?

La creazione di un brand social-first inizia eliminando il superfluo. Accedi al tuo sito web, ai tuoi white paper, al tuo prodotto e alla tua pubblicità esterna. Riduci tutto ciò che risulta lungo e prolisso rendendolo sintetico e incisivo. Rimuovi tutti gli eccessi mantenendo il significato. In generale, questo è anche un buon consiglio per il copywriting.

I nostri amici di SurveyMonkey hanno fatto un ottimo lavoro in questo senso. A metà degli anni 2000, la loro landing page somigliava a una muraglia di parole. Hanno esordito con una descrizione un po’ imbarazzante: “Intelligent survey software for serious primates of all species” (Software di sondaggi intelligente per primati seri di tutte le specie). Il testo era minuscolo, difficile da leggere, quasi senza immagini.

schermata della homepage di SurveyMonkey del 2005. Il testo hero è: "Intelligent survey software for serious primates of all species".
Fonte: Wayback Machine.

Quasi vent’anni dopo, SurveyMonkey ha rimosso tutto. Oggi, il loro sito web è elegante e semplice. Si definiscono “leader globali nei software per sondaggi”: una presentazione breve, chiara e diretta. Inoltre, usano anche diverse domande da sondaggio per il testo principale in modo da mostrare il loro prodotto in azione.

Ecco il significato di social-first in poche parole. Complimenti al team di SurveyMonkey.

 

Home page di SurveyMonkey. Diverse domande vengono digitate in un campo hero, ad esempio "Il mio prodotto sarà un flop". La tagline recita: "A global leader in survey software. 20 million questions answered daily".
Fonte: SurveyMonkey.

Dopo la semplicità, il passo successivo nel social-first branding è infondere la personalità social del brand in elementi più distanti dalla timeline.

Non esiste una formula per l’autenticità. Possiamo scegliere di essere sfrontati, genuini, sarcastici e impertinenti oppure coraggiosi, sinceri e combattivi, a seconda di ciò che il nostro brand rappresenta. Le personalità di alcuni brand sono colte e artistiche, mentre altre sono confidenziali e vulnerabili.

La personalità è la fonte da cui attingere per trovare modalità di comunicazione popolari, anche fuori dai social. Non soltanto per trovare spunti: i brand con un’elevata rilevanza culturale crescono quasi 6 volte più velocemente dei brand con bassi livelli di rilevanza.

Trasferendo la voce adottata nei social in altri punti di contatto estende maggiormente la sensazione di rilevanza culturale. In questo modo, è possibile aumentare la sensazione di rilevanza culturale. In questo modo, non spezzerai l’incantesimo social per colpa di una nostalgica landing page o un noioso white paper.

Fra le aziende social-first da tenere d’occhio, c’è il team di Oatly: la loro voce è un mix di attivismo per il clima e di espressioni sfacciate. E noi li adoriamo .

Il dipartimento dei servizi di distrazione di Oatly (sì, si chiama davvero così) racconta nel suo blog dell’avversione degli inglesi per il latte d’avena, che per loro ha il sapore di “diarrea di Satana”. Il loro team legale ha promosso una petizione presso il Bundestag (il Parlamento) tedesco a favore dell’indicazione delle emissioni di CO2 sulle etichette degli alimenti. Inoltre, la homepage di Oatly è un semplice collage di tutti gli interessanti progetti che hanno in corso.

E non dimentichiamo assolutamente il brillante design del prodotto. “Un altro lato del nostro packaging che non fornisce alcun motivo per provare questo prodotto” è il brand social-first espresso al suo meglio: semplice, umano e profondamente autentico.

A chiunque lo abbia scritto possiamo solo dire: “Sei un mito!”

Immagine di una confezione di yogurt Oatly. Sul lato si legge "un altro lato della nostra confezione che non fornisce alcun motivo per cui provare questo prodotto".
Fonte: Oatly.

Qui ad Hootsuite, ci siamo appena sottoposti adi un rebranding social-first (e non ci siamo mai sentiti meglio)

Praticare ciò che si predica è importante. Per questo, all’inizio del 2022, abbiamo eliminato il vecchio posizionamento per creare una visione social-first del nostro brand.

Marketer e aziende scelgono Hootsuite perché i nostri strumenti e la nostra leadership consentono di distinguersi nel caos online. E riflettendoci, ci siamo resi conto di chi siamo stati per tutto il tempo: “la tua guida nel selvaggio mondo del web”. (Che è il nostro nuovo slogan, tra l’altro.)

Collage of a robot typing on a phone and a TikTok dancer filming herself performing. Text reads: “Your guide to the wild.”

Quindi sono arrivate nuove immagini.

Brand eccessivamente tech finiscono per assomigliare al un triste sobborgo Corporate di Memphis, stile che non ci rappresentava più. E qui è entrata in gioco la fotografa di DMB, Amy Lombard. Abbiamo collaborato con lei (e con la sua assortita squadra!) per creare una libreria di immagini e video spontanei che rispecchiassero il lato “selvaggio” dei feed dei social media.

Il nostro look apparirà ovunque più vivace e social. Non solo su Twitter e TikTok, ma anche nei report sulle tendenze social, sui materiali di vendita e negli articoli del blog.

Ciò significa immagini di impiegati meravigliati, punk dai capelli a punta, chihuahua sciccosi, papà che lanciano tweet dalla piscina di casa e la drag superstar Blair St. Clair, oltre al nostro nuovissimo Owly.

Collage of Owly, drag queen Blair St. Clair, and a man drinking from a pineapple in a pool. Text reads: “We’re still your ride-or-die online, with a fresh new look and vibe.”

Anche la voce del nostro brand si è evoluta.

Continueremo ancora a scrivere la guida di orientamento, a scherzare ancora di più sui cliché del marketing e a dire ad alta voce ciò che non si dovrebbe… non solo sui social, ma ovunque appaia il nostro brand.

Nel prossimo futuro, i brand più competitivi passeranno al marketing incentrato sul concetto di social-first. Anche altri brand ne hanno compreso il potenziale, come i nostri amici di Oatly, Spotify e Depop. Fai ancora in tempo a unirti a noi: la festa è appena iniziata.

Come si fa a diventare sempre più interessanti e liberi sui social? Prova Hootsuite gratis per 30 giorni. È un regalo di Owly.

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By Isaac Nikolai Fox

Isaac is a Copywriter at Hootsuite. When he’s not writing snarky copy, he’s doomscrolling Twitter, downing iced coffee, and keeping up his daily journaling practice.

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