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Strategia

Social Media Trends 2025: le 15 tendenze da tenere d’occhio ora [aggiornamento semestrale]

Scopri i social media trends che nel 2025 continuano a dominare, quelli che stanno cambiando e quelli che richiedono la tua attenzione oggi.

Scopri il report sui Social Media Trends 2025
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Nota: Questo articolo è stato tradotto utilizzando strumenti di intelligenza artificiale e revisionato da un redattore umano per garantire chiarezza e accuratezza.

Non hai tempo per leggere? Ascolta la versione audio (in inglese) di questo post.

Benvenuti nel Social Media Marketing del 2025, dove i Social Media Trends passano dall’hype all’oblio nel giro di pochi giorni.

I brand spingono sempre più in là i confini della creatività, mentre le caratteristiche demografiche del pubblico sui social peggiorano e la soglia di attenzione cala drasticamente.
Se aggiungiamo all’equazione l’intelligenza artificiale generativa, i TikTok Shops e l’aspettativa crescente che il social commerce generi risultati concreti per il business, anche i marketer più esperti possono sentirsi sopraffatti.

Niente panico, amici. Abbiamo noi le soluzioni.

Ecco le 15 principali tendenze social media da conoscere per affrontare il 2025, con consigli pratici per integrarle nella vostra strategia di contenuti.

Nota: Siamo a metà anno, quindi abbiamo aggiornato questa guida con gli insight più recenti per aiutarti a capire quali trend stanno resistendo e quali si stanno evolvendo.

Social Media Trends 2025: le sorprese (e le conferme) di metà anno

I primi sei mesi dell’anno sono ormai alle spalle,, è il momento perfetto per fare il punto sui social media trends 2025 e vedere come stanno evolvendo.

Scopri i nostri ultimi insight per mantenere la tua strategia di marketing aggiornata, rilevante e, soprattutto, agile.

Threads e X stanno diventando laboratori creativi per i brand

Abbiamo notato che i brand stanno usando Threads e X (l’ex Twitter) come spazi per sperimentare con tono, umorismo e autenticità.

Perché?
Molte aziende non hanno ancora definito linee guida chiare per questi canali, se non quella di puntare sull’intrattenimento. Per questo, invece dei soliti messaggi “perfetti”, su queste piattaforme vengono privilegiati contenuti più spontanei e in tempo reale, capaci di creare una vera connessione con il pubblico.

I cambiamenti di “vibe” stanno sostituendo i trend in rapida evoluzione

La cultura del “vibe” è in ascesa: si passa da trend effimeri e volatili a momenti più lenti e guidati dall’atmosfera. Di conseguenza, per restare al passo con mode imprevedibili, i marketer stanno adattando le proprie strategie di trend-hopping.

Utilizzando tecnologie avanzate di automazione, social listening e intelligenza artificiale, è possibile interpretare il mood e il dinamismo che sta dietro ai trend (non solo il sentiment), con l’obiettivo di creare momenti di forte emozione che rafforzano, anziché indebolire, l’identità del brand.

La trasparenza è il nuovo strumento creativo

L’intelligenza artificiale, o come ormai la chiamano tutti l’AI, è il trend del momento, ma la vera mossa vincente è quella di condividere i prompt. I marketer ne hanno ormai “sdoganato” l’uso e stanno costruendo una cultura fatta di insegnamento e trasparenza. Non fingono più di non aver usato l’AI per ottenere un risultato perfetto, ma mostrano ai colleghi come ci sono arrivati.

E già che parliamo di Social Media Trends legati all’IA: il trattino lungo — (em dash) continua a far parlare di sé online, prova che anche la punteggiatura può diventare virale e dividere le opinioni. (Noi siamo team em dash — ovviamente.)

1. L’AI è ormai una presenza fissa nel panorama dei social

Il lancio di ChatGPT alla fine del 2022 potrebbe aver segnato l’inizio della rivoluzione dell’intelligenza artificiale, ma è stato solo nel 2024 che l’AI è decollata davvero.
Oggi, i content creator e i social media marketer la utilizzano per semplificare la creazione di contenuti e per supportare, ispirare e ottimizzare ogni fase del processo creativo.

Le piattaforme di social media, in particolare, stanno guidando questa trasformazione con funzionalità avanzate basate sull’intelligenza artificiale, e siamo abbastanza certi che questo sia solo l’inizio.

L’AI di Meta, lanciata nella primavera di quest’anno, offre di tutto: dai suggerimenti di contenuto per i creator, alle risposte in tempo reale alle domande dei clienti. Può persino generare risposte personalizzate e fornire insight durante le conversazioni, diventando uno strumento potente sia per l’assistenza clienti che per l’engagement delle community.

LinkedIn, nel frattempo, sta pubblicando articoli che combinano contenuti generati dall’AI con contributi di membri rilevanti della piattaforma. Il risultato porta vantaggi sia per LinkedIn che per gli utenti. Questi ultimi possono posizionarsi come thought leader, mentre LinkedIn ottiene contenuti capaci di mantenere la community attiva più a lungo sulla piattaforma.

LinkedIn articoli in collaborazione
Fonte: LinkedIn

Non ci sono solo Meta e LinkedIn nella corsa all’AI. Per esempio X (Twitter) utilizza i tweet per addestrare la sua AI, e in casa TikTok Symphony Assistant aiuta i creatori a esplorare argomenti di tendenza, per non parlare degli strumenti AI di Canva: possono letteralmente creare design personalizzati dalla semplice descrizione di un’idea.

Noi di Hootsuite, stiamo osservando in prima persona come l’IA possa trasformare una strategia di marketing, e stiamo aggiornando le nostre funzionalità di conseguenza.. Strumenti come OwlyWriter AI rendono la creazione di contenuti per i social media più facile che mai, mentre la nostra funzionalità di social performance score utilizza l’AIper fornire una chiara istantanea settimanale delle prestazioni dei tuoi contenuti.

Se ti sembra che tutti stiano improvvisamente usando l’intelligenza artificialeA… e perché è effettivamente così.

Un grafico che mostra l'adozione dell'IA da parte delle aziende
Fonte: McKinsey

Per gli intervistati nel Social Media Trends Report 2025 di Hootsuite, non si tratta più di chiedersi se usare l’intelligenza artificiale, ma come usarla. Ed è proprio qui che le cose si fanno interessanti.

Anche se l’uso di ChatGPT per semplificare la scrittura è ormai la norma, il Report 2025 di Hootsuite mostra che l’intelligenza artificiale non è più solo uno strumento utile per generarei contenuti.

I marketer, infatti, stanno utilizzando l’AI per raffinare le strategie di marketing, trasformare appunti disordinati in presentazioni strutturate e generare nuove idee. L’intelligenza artificiale diventa così un partner strategico, non un nemico che ruba il lavoro.

In sintesi: l’AI non è qualcosa da temere, ma uno strumento essenziale da padroneggiare per restare competitivi.

Lista delle cose da fare:

  • Esplorare gli strumenti AI disponibili su ogni piattaforma
    Se non l’avete già fatto, iniziate a testare le funzionalità AI sulle principali piattaforme social. Quali strumenti si allineano agli obiettivi del vostro brand e possono davvero migliorare i vostri processi?
  • Allenarsi con i prompt
    L’AIè intelligente, ma ha ancora bisogno della vostra guida. Dedicate tempo a sperimentare diversi modi di formulare i prompt per generare contenuti, analisi o idee di engagement, otterrete risultati migliori.
  • Educare il team
    Non tenete per voi ciò che imparate! Il team di Hootsuite condivide regolarmente suggerimenti per ottimizzare l’uso degli strumenti di intelligenza artificiale e li integra sempre meglio nei processi di lavoro.

2. Social Marketing = Performance Marketing

È facile considerare i social media come un canale unico per l’engagement e la brand awareness. Ma il loro potenziale come canale orientato alla performance è in rapida crescita.

Cosa significa?
Il performance marketing è focalizzato su risultati concreti e misurabili (es. vendite, lead, acquisizione clienti), ottenuti con il miglior ROI possibile.

Fino a poco tempo fa, collegare i social media a questi obiettivi aziendali era una sfida. Il successo veniva spesso misurato tramite vanity metrics come like, commenti e condivisioni.

Sebbene importanti, questi indicatori non sempre si traducono in guadagni. Questo ha portato molti social media marketer a sentirsi sottovalutati e poco coinvolti nelle decisioni strategiche. Ha anche reso difficile ottenere il via libera per nuove assunzioni, strumenti più avanzati o budget maggiori.

Ma niente panico! La buona notizia è che le cose stanno finalmente cambiando.

Grazie a strumenti come il social listening e le analytics avanzate, oggi è possibile dimostrare il ROI delle attività social e collegarle a risultati di business reali.

Con insight in tempo reale su sentiment dei clienti, trend emergenti e punti deboli dei competitor, potete passare da questo:

I nostri post social hanno generato 2.735 like e 842 commenti questo mese.

… a questo:

Il social listening ha rilevato lamentele dei clienti sui lunghi tempi di attesa del servizio clienti dei nostri concorrenti. Abbiamo quindi lanciato una campagna “No-Wait Guarantee”, sia in organico che a pagamento. Risultato: +35% di traffico al sito e +10% di nuove iscrizioni.

I dati social approfonditi possono guidare una migliore allocazione del budget marketing e influenzare anche lo sviluppo prodotto, il servizio clienti e la strategia aziendale.

Nel prossimo anno, sempre più brand faranno affidamento sui social media come canale chiave per la performance, capace di generare crescita misurabile e business intelligence di valore. I social media manager competenti nell’ascolto e nella strategia data-driven non solo miglioreranno i risultati, ma conquisteranno anche un ruolo centrale nelle decisioni strategiche e una fetta più ampia del budget marketing.

Lista delle cose da fare:

  • Comprendere il performance loop.
    Ogni insight proveniente dai social dovrebbe tradursi in un’azione concreta capace di generare risultati di business. Questo, a sua volta, produrrà nuovi insight, creando un ciclo continuo di ottimizzazione.
Social Media Trends performance loop
  • Preparare il team commerciale ai lead provenienti dai social.
    Man mano che la vostra strategia social inizia a generare lead qualificati, assicuratevi che il team vendite sia pronto a gestirli con la stessa priorità riservata ai lead provenienti da altri canali.
  • Integrare i dati social nel CRM (Customer Relationship Management, ovvero “software per la Gestione delle Relazioni con i Clienti”).
    Tracciare i dati social insieme alle altre informazioni sui clienti all’interno del CRM offre una visione più completa dei lead, consentendo attività di vendita e marketing più mirate ed efficaci.
  • Potenziare il reporting con strumenti che collegano i canali social ai motori di ricerca.
    Andate oltre le vanity metrics (come like e follower) per misurare davvero l’impatto dei social sul vostro business.Tracciate in che modo gli insight raccolti dai social alimentano campagne capaci di generare traffico, conversioni e fidelizzazione. Il vostro stack tecnologico dovrebbe includere: uno strumento di social listening, uno strumento di analisi dei social media, uno di analytics cross-channel (ad esempio GA4 o Adobe Analytics), e uno di business reporting (come Tableau)

3. Trendjacking vs. disintossicazione dai Social Media Trends

Le tendenze social media (o, sempre più spesso, le micro-tendenze) si susseguono così rapidamente che i marketer raramente hanno il tempo di valutare con consapevolezza se buttarsi nella mischia o fare un passo indietro.

Anche se l’82% dei social media manager dichiara di essere aggiornato sui trend del momento, in pochi ritengono che l’interazione sia sempre una buona idea. Una sana dose di cautela è necessaria e del tutto giustificata.

I brand che inseguono un trend virale dopo l’altro senza una strategia chiara rischiano di sembrare poco autentici, e, alla lunga, di irritare il pubblico o sparire nella massa di contenuti tutti uguali.

Social media trends Brat instagram
Le aziende e i creator che hanno seguito il trend “brat” hanno tinto di verde i feed social quest’estate.

Ma come capire quando è il momento giusto per unirsi a un trend?

Esistono due approcci opposti: da un lato il trendjacking, cioé integrare tutti i principali trend nella propria strategia social; dall’altro, il suo contrario: il trend detox. Quest’ultimo è un concetto sviluppato da Jack Appleby e consiste nel prendersi delle pause intenzionali dagli eventi del momento per creare contenuti originali, allineati all’identità e agli obiettivi del brand.

Per fortuna, non è necessario scegliere tra gli estremi. La soluzione più intelligente sta nel mezzo: analizzare il contesto e prendere decisioni strategiche basate sui dati. Gli strumenti di social listening possono aiutarvi proprio in questo.

Il social listening non serve solo a individuare i trend emergenti. È utile anche per valutare la rilevanza e il sentiment di un trend, prevederne la durata e identificare i creator chiave che stanno contribuendo al momento virale.

Grazie a questi insight, i brand possono prendere decisioni consapevoli su quali trend seguire e quando è meglio fare un passo indietro.

In entrambi i casi, la flessibilità è fondamentale. Il 27% dei social marketer afferma di adattare regolarmente la propria strategia di contenuti in base ai trend del momento, sia perpartecipare a un fenomeno virale sia per scegliere di fermarsi strategicamente.

Attualmente, solo il 29% dei social marketer utilizza il social listening per monitorare i trend, ma la maggior parte di chi lo fa segnala un impatto positivo sul business.

Nel 2025, ci si aspetta che sempre meno brand si buttino a capofitto in ogni trend del momento. Al contrario, sempre più aziende utilizzeranno gli insight del social listening per scegliere con cura quando intervenire, valutando sentiment, contenuti generati dagli utenti e allineamento strategico.

Che si tratti di YouTube Shorts, Reels o meme virali, la parola d’ordine resta: strategia.

Lista delle cose da fare:

  • Definire delle linee guida
    La vostra strategia social dovrebbe includere un framework per stabilire quando vale la pena seguire un trend. E se il trendjacking fa parte della vostra strategia, lasciate spazi flessibili nel calendario editoriale per intercettare eventuali trend rilevanti.
  • Analizzare a fondo i trend
    Quando un trend inizia a prendere piede, utilizzate strumenti di social listening per valutarne il sentiment, la durata e l’impatto potenziale.
  • Fare una pausa (ogni tanto)
    Prendere le distanze da alcuni trend vi darà il tempo e la concentrazione necessari per creare contenuti originali, incentrati sulla personalità, i valori e gli obiettivi del vostro brand.

4. I brand stanno construendo community nei commenti

Lo avete notato anche voi: un video virale su TikTok e, nella sezione commenti, una sfilza di account verificati il cui legame con il contenuto è quantomeno dubbio. Ariana, che ci fai qui?

Non è certo una novità: i brand usano i commenti per aumentare la visibilità da anni. Su TikTok esistono perfino account interamente dedicati a questa pratica.

Se in passato sembrava che i brand commentassero qualsiasi tipo di post, nel 2025 queste interazioni outbound diventeranno molto più strategiche.

Prendiamo ad esempio Dove, il noto marchio di prodotti per la cura del corpo, che utilizza le sezioni commenti per amplificare il proprio messaggio di body positivity e cura di sé. In un’intervista a Marketing Brew, i social strategist che gestiscono l’account del brand Dove hanno spiegato il loro approccio: interagire direttamente con i clienti e costruire un sentiment positivo attorno al brand.

Prima di commentare, analizzano la data del video, il “volume e la rapidità” dei commenti e il numero di altri brand già presenti nella sezione commenti. Se il contenuto supera il cosiddetto vibe check, Dove interviene con un commento. In questo modo, il brand riesce sia a costruire una community, che ad aumentare la propria visibilità negli spazi chiave dei social.

Dove's comment on a TikTok
Fonte: @willscitylife on TikTok

In altre parole, la sezione commenti è come uno spazio pubblicitario in miniatura, se vi presentate in modo autentico, può generare risultati davvero significativi.

Anche Paige Schmidt, Social Engagement Coordinator di Hootsuite, ha notato che le interazioni outbound stanno cambiando.

«Oggi vediamo un approccio molto più strategico: i brand valutano a quali post rispondere, che tono usare e su quali piattaforme concentrarsi», spiega Schmidt. Questo cambiamento non riguarda solo la visibilità, ma anche la possibilità di imparare dal proprio pubblico e modellare la percezione del brand.

Se state pensando di unirvi alla conversazione (e lo diciamo da sempre: sui social si fanno conversazioni, non monologhi, ragionate in termini di rilevanza, non di quantità. Quando ben gestiti, i commenti mirati e curati possono rafforzare la memorabilità del brand e creare connessioni autentiche, senza risultare improvvisati o opportunistici.

Lista delle cose da fare:

  • Definire la strategia di engagement outbound.
    Stabilite il tono di voce, le piattaforme su cui concentrarvi e il tipo di contenuti più adatti ad attirare il vostro pubblico di riferimento. Può essere utile anche individuare delle zone off-limits. Dove, per esempio, ha scelto di non commentare i post pubblicati da creator minorenni.
  • Stabilire obiettivi chiari di engagement
    Volete aumentare la brand awareness? Costruire relazioni con la community? O magari generare vendite? (Su quest’ultimo punto, in realtà, non lo consigliamo.) Qualunque sia il vostro obiettivo, assicuratevi di averlo ben definito prima di iniziare a commentare.
  • Tenere d’occhio le opportunità
    Sì, questo significa che potete dire ufficialmente che scrollare su TikTok fa parte del vostro lavoro. Ma scegliete con cura i contenuti su cui intervenire e mantenete sempre un tono autentico. Chiedetevi: in che modo potete aggiungere valore alla conversazione?
  • Utilizzare il social listening per misurare il successo
    Monitorate metriche come le menzioni del brand e il sentiment, per capire se la vostra strategia di engagement outbound sta davvero funzionando.

5. La personalità conta più della coerenza

Il marketing tradizionale ci ha insegnato che mantenere una comunicazione coerente su tutti i canali è essenziale per l’integrità del brand. Tuttavia, l’evoluzione dei social dimostra che il pubblico risponde meglio all’autenticità e alla rilevanza che non a una voce troppo rigida e uniforme.

Secondo il Trends Survey 2024 di Hootsuite, ciò che gli utenti desiderano di più sui social è l’intrattenimento. L’anno passato, molti brand faticavano a soddisfare questa aspettativa, concentrandosi troppo sulla promozione di prodotti e servizi. Questo ha reso i loro contenuti meno coinvolgenti, e ha ridotto il ROI.

Negli ultimi tempi, i marketer più creativi sono diventati meno avversi al rischio. I brand che adottano strategie differenziate per ogni piattaforma, invece di applicare rigidamente le stesse linee guida stilistiche ovunque, stanno ottenendo risultati notevoli.

Questa tendenza è in linea con le previsioni di TikTok per il 2024 sul tema della “creative bravery” (il coraggio creativo). La piattaforma incoraggia i brand a essere audaci, osare e testare stili specifici per ogni piattaforma. L’inevitabile “effetto collaterale” di questo approccio è una ridotta coerenza del marchio.

Nell’ultimo anno, il 43% delle organizzazioni ha sperimentato un nuovo tono di voce o una diversa personalità sui social, in alcuni casi discostandosi nettamente dalla propria brand voice abituale.

Gli account Instagram giocosi di Hever Castle o il profilo TikTok ufficiale delle Paralimpiadi sono ottimi esempi di organizzazioni che hanno saputo trovare una voce unica, adatta alla piattaforma, e che il pubblico ha premiato con un alto livello di engagement.

Anche se la maggior parte delle organizzazioni non esplora gli estremi della creatività (non tutti possono permettersi l’umorismo astratto di Nutter Butter), anche lievi variazioni nel tono di voce aiutano i brand a integrarsi meglio nella cultura di ciascuna piattaforma e a diventare parte della conversazione.

Nel 2025, ci si aspetta che sempre più brand spingano oltre i confini della creatività sui social, costruendo connessioni più forti con il pubblico che già hanno e quello che acquistano. E noi non possiamo che esserne entusiasti!

Lista delle cose da fare:

  • Rilassare le linee guida del brand (ma non del tutto)
    Definite cosa è non negoziabile e quali elementi del brand possono essere maggiormente flessibili sui social. Alcuni paletti strategici possono persino stimolare la creatività, permettendo comunque ai contenuti sperimentali di rispecchiare i vostri valori.
  • Definire nuovi KPI di successo
    L’adozione di nuove “buyer persona” (cioè clienti tipo o modelli ideali), richiede KPI specifici per ogni piattaforma.Potrebbe essere il momento giusto per dare maggiore importanza alle “vanity metric” come l’engagement: un aumento di like, commenti e sentiment positivo sono segnali che il pubblico sta rispondendo bene al nuovo modello di comunicazione.
  • Collaborare con la leadership
    Per alcuni leader, l’idea di introdurre cambiamenti creativi senza un ROI immediato può sembrare rischiosa. Sottolineate che l’engagement sui social rafforza la fedeltà al brand e può tradursi in conversioni future. Un follower oggi può diventare un cliente domani.

6. La presenza su Reddit

Conosciuto per la sua vasta gamma di subreddit di nicchia guidati dalle community, Reddit è la piattaforma ideale per interazioni autentiche basate sul confronto tra pari.

E indovinate? Sta crescendo rapidamente.

Nel caso ve lo foste perso: Reddit ha superato 1,22 miliardi di utenti globali nel 2024, affermandosi come uno dei protagonisti più influenti nel panorama dei social media.

Mentre i metodi di marketing tradizionali continuano a perdere efficacia, Reddit si sta affermando come una delle piattaforme più potenti per l’engagement autentico.

Secondo gli utenti è anche la piattaforma più affidabile per scoprire nuovi prodotti e brand.

grafico a barre che mostra il livello di fiducia degli utenti in diverse piattaforme social per la scoperta di nuovi prodotti e brand, con Reddit in cima
Fonte: Reddit

Questo perché, a differenza di piattaforme che puntano principalmente su annunci a pagamento, Reddit si basa su conversazioni organiche e raccomandazioni verificate dagli utenti. È il social in cui le persone parlano dei prodotti, condividono esperienze e offrono feedback onesti.

Per chi fa marketing, Reddit è una vera miniera d’oro di informazioni. Potete utilizzare strumenti di social listening per monitorare cosa dicono gli utenti su di voi e sui vostri concorrenti, oppure intervenire direttamente e interagire con loro.

Ma c’è un’avvertenza: Reddit non è un luogo adatto a tattiche commerciali aggressive.
Qui contano autenticità e trasparenza. I marketer che hanno successo su Reddit lo fanno costruendo relazioni autentiche e offrendo valore attraverso conversazioni sincere, non semplicemente promuovendo prodotti.

Esempi? Brand come The Washington Post e NBA hanno saputo sfruttare le community di Reddit per entrare in contatto con gli utenti a un livello più profondo, guadagnando fiducia mentre affrontano temi concreti e offrono valore reale.

Seguite il loro esempio per creare connessioni autentiche con le community esistenti su Reddit e costruire fiducia nel tempo.

Lista delle cose da fare:

  • Monitorare le community chiave per ottenere insight
    Iniziate esplorando i subreddit più rilevanti per il vostro brand o settore. Prestate attenzione agli argomenti di discussione e annotate i principali pain point degli utenti. Usate queste informazioni per orientare la vostra strategia.
  • Interagire in modo autentico
    Non limitatevi a pubblicare un annuncio e poi più nulla. Reddit è fatto di conversazioni reali, quindi concentratevi sull’offrire valore più che sulla promozione.
    Condividete suggerimenti utili, date consigli e costruite relazioni — non transazioni.
  • Pensare a Reddit come a un investimento a lungo termine
    Reddit è una maratona, non uno sprint. Costruite la vostra presenza poco alla volta, contribuendo con costanza. Non scoraggiatevi se una singola campagna non dà risultati immediati.
https://www.hootsuite.com/it/research/social-trends

7. TikTok sta diventando la vera “app per tutto”

Fino ad oggi, il mercato nordamericano non è riuscito a replicare il successo travolgente delle cosiddette “everything app” come WeChat o KakaoTalk. Tuttavia, mentre alcuni colossi tech hanno cercato di posizionarsi come la prossima app “tuttofare”, TikTok sembra essere gia sulla buona strada.

Con il lancio di TikTok Shop, l’app è passata da semplice piattaforma social a vero e proprio marketplace. Ora gli utenti possono scoprire, acquistare e pagare direttamente all’interno dell’app, dai creator che seguono. TikTok dovrebbe aver generato 17,5 miliardi di dollari in vendite e-commerce nel 2024, confermandosi un attore di primo piano nel panorama dello shopping online.

Oltre a essere una piattaforma per lo shopping, TikTok è anche la culla di quasi tutti i trend social più rilevanti. La sua influenza sulla cultura pop è così potente da aver dato vita a un nuovo ciclo di “micro trend”.

Appena un trend raggiunge il picco, ce n’è già un altro in ascesa. Questo significa che i brand capaci di intercettare questi trend in anticipo possono ottenere una visibilità significativa — ma bisogna muoversi in fretta. (Se non avete ancora pubblicato quel contenuto “sobrio” o “riflessivo”, forse è il caso di lasciar perdere).

È vero, TikTok sta affrontando sfide normative che potrebbero influenzarne la crescita nel lungo termine. La piattaforma è già stata vietata sui dispositivi governativi in Canada e potrebbe subire restrizioni simili negli Stati Uniti.

Sebbene non sia ancora stato imposto un divieto per i consumatori, queste misure riflettono una crescente attenzione alle preoccupazioni sulla privacy, che potrebbero condizionare l’accessibilità futura dell’app.

Preoccupazioni a parte, crediamo fermamente che TikTok stia ridefinendo il concetto di piattaforma all-in-one. È la prima “everything app” ad aver ottenuto un’ampia adozione in Nord America, offrendo agli utenti una combinazione vincente di interazione sociale, intrattenimento e shopping.

Lista delle cose da fare:

  • Sperimentare con TikTok Shop
    Se non l’avete ancora fatto, esplorate come TikTok Shop potrebbe funzionare per il vostro brand. Purtroppo non è ancora disponibile in tutti i mercati, ma se avete accesso, questo è il momento giusto per iniziare a utilizzarlo.
  • Restare aggiornati sui trend
    Non lasciatevi sfuggire il prossimo micro trend. Usate strumenti come il TikTok Creative Center o le funzionalità di social listening di Hootsuite per intercettare i trend emergenti in anticipo e allineare il vostro brand con ciò che è più rilevante in questo momento.
  • Collaborare con creator specializzati in UGC
    Se non riuscite a muovervi abbastanza rapidamente, affidatevi a chi può farlo al posto vostro. Molti creator sono esperti di contenuti virali e possono integrare il vostro brand in modo naturale nel prossimo trend del momento.

8. La Gen Z è il nuovo pubblico d’oro

I marketer stanno investendo dove vedono il futuro, e nel 2025, quel futuro si chiama Generazione Z.

Nota per la sua dimestichezza tecnologica, l’umorismo tagliente e il linguaggio fatto di meme, la Gen Z controlla oltre 450 miliardi di dollari di potere d’acquisto a livello globale. Se il vostro brand non sta prestando attenzione a questo pubblico, vi state perdendo un’enorme opportunità.

Ma c’è un aspetto da considerare: la Gen Z acquista in modo diverso. Ricordate, è la generazione cresciuta con lo smartphone in mano, ma che raramente lo usa per telefonare.
E come ci si aspetta da una generazione piena di contraddizioni, non segue le stesse regole di acquisto dei Millennial o dei Boomer.

Entra in scena il B2Z™ marketing

Coniato dalla CEO di Hootsuite, Irina Novoselsky, il termine B2Z indica come la Gen Z stia ridefinendo il customer journey, anche nel mondo del B2B.

Per la Gen Z il processo di scoperta dei prodotti inizia e finisce sui social, in particolare su Instagram e TikTok, dove creator, influencer e trend virali guidano le decisioni d’acquisto.

Infatti, il 46% della Gen Z inizia una ricerca B2B sui social, non su Google. Si tratta di una vera “self-service generation”: vogliono tutto a portata di mano, subito.

Irina spiega: «Sono la generazione TikTok, con 6 secondi di attenzione, ma prima di contattare un commerciale cercano anche 13 contenuti».

I tempi delle inserzioni tradizionali e della pubblicità su Facebook per raggiungere questa fascia demografica sono finiti. Per connettersi con la Gen Z servono strategie creative, autentiche e capaci di intercettarli sui canali che già frequentano..

«Le aziende devono ripensare il modo in cui presentano i propri prodotti. Basta demo, costruite piattaforme intuitive che permettano agli acquirenti Gen Z di scoprire da soli il valore, ai propri ritmi», afferma Novoselsky.

Prendiamo ad esempio il modo in cui Chili’s sfrutta le tendenze social media virali su TikTok, come questo richiamo all’estate di Brat:

O questa rielaborazione di un suono virale con una serie di suggerimenti dal menu di Chili’s:

Entrambi i contenuti hanno ottenuto centinaia di migliaia di visualizzazioni, con sezioni commenti attivissime piene di utenti Gen Z che rispondevano in modo ironico e coinvolto.

Questi sforzi social hanno avuto un impatto diretto sul business: +15% di vendite nei ristoranti a parità di negozio nel trimestre.

Cosa significa tutto questo per il vostro brand? Se volete raggiungere (e vendere) alla Gen Z, la vostra strategia deve evolversi.

Poiché i social guidano sia la scoperta del brand che la fase di ricerca, la Gen Z si aspetta di trovare tutto lì. I tempi dei download di demo o degli incontri con il reparto vendite sono finiti: questa generazione vuole tutte le informazioni subito, e le vuole sui social.

Lista delle cose da fare:

  • Adattare il brand al mondo digitale della Gen Z
    Questa generazione vive online, è lì che deve essere presente anche il vostro brand. Puntate su contenuti interattivi, esperienze gamificate e visual semplici e immediati per allinearvi al loro stile di vita digitale.
  • Abbandonare la pubblicità tradizionale e puntare sulla community
    La Gen Z non si lascia conquistare dagli spot. Concentratevi su contenuti organici che facciano nascere conversazioni e costruiscano relazioni autentiche. Comunicate in modo reale, diretto e conversazionale, evitando i classici messaggi commerciali.
  • Collaborare con influencer di fiducia
    La Gen Z è fortemente influenzata dai creator. Collaborate con micro-influencer che abbiano un legame autentico con la propria community: il loro coinvolgimento può rendere il vostro brand parte integrante dei trend del momento.

9. Video in formato breve per vittorie a lungo termine

Ammettiamolo: ci eravamo sbagliati. L’anno scorso eravamo convinti che il video long-form stesse per tornare in grande stile. Ora che i primi 6 mesi del 2025 sono ormai archiviati, possiamo tranquillamente dire che il video short-form continua a dominare.

Piattaforme come TikTok, Instagram, YouTube e persino LinkedIn hanno ormai adottato il formato breve come il modo più efficace per catturare l’attenzione e aumentare l’engagement. Sarà colpa della soglia di attenzione sempre più ridotta, o dello scrolling diventato quasi istintivo, ma una cosa è certa: tutti vogliono contenuti rapidi, coinvolgenti e facilmente condivisibili.

E non si parla solo di brand B2C. LinkedIn sta registrando risultati straordinari con i video short-form, tanto da indicare il formato video come il segmento in più rapida crescita sulla piattaforma. Qualunque sia il vostro settore, potete creare video che vanno oltre l’intrattenimento, informano e creano connessione con il pubblico in pochi secondi.

È vero che ora su TikTok è possibile caricare video fino a 60 minuti, ma consideratelo un’eccezione.

Social-Media-Trends lunghezza video TikTok
Fonte: Statista

Anche Adam Mosseri, Head di Instagram, ha confermato che la piattaforma non punterà sui video long-form, perché non si allineano con l’obiettivo principale di Instagram: creare connessioni.

E proprio la connessione è l’essenza del formato breve. Persino le grandi aziende di intrattenimento, un tempo inflessibili nel rimuovere contenuti protetti da copyright, ora caricano i loro video direttamente sulle piattaforme, consapevoli che per diventare virale un contenuto deve essere accessibile

Per quanto si parli di feed iper-personalizzati e algoritmi sempre più sofisticati, è sempre lo stesso contenuto breve a emergere e diventare virale, raggiungendo gli utenti ovunque, indipendentemente dalla loro posizione geografica.

I brand che si agganciano a questi macro trend possono ottenere una visibilità enorme, grazie alla condivisione di contenuti apprezzati dal pubblico. Cosa significa questo per i brand? Considerate i video short-form un’opportunità ideale per costruire rilevanza, stimolare conversazioni e sfruttre i momenti culturali condivisi.

Lista delle cose da fare:

  • Sperimentare con la durata dei video
    Qualsiasi video sotto i 90 secondi è considerato short-form, ma questo lascia spazio per testare diverse lunghezze. Provate formati brevi da 15, 30 o 60 secondi per vedere cosa funziona meglio con il vostro pubblico.
  • Agganciare subito il pubblico
    I primi secondi del video, il cosiddetto hook, sono fondamentali. Se non si cattura subito l’attenzione, si rischia di perdere il pubblico prima di arrivare al punto. Sperimentate con diverse scelte audio e visuali per capire cosa funziona meglio.
  • Analizzate i risultati
    Strumenti come Hootsuite Analytics possono aiutarvi a identificare i contenuti che stanno performando meglio, così da ottimizzare rapidamente le prossime pubblicazioni.

10. I social media sono il nuovo spettacolo in prima serata

Dimenticate la TV tradizionale, i social media stanno entrando nella loro era dell’intrattenimento, ed è il momento per i brand di darsi da fare. Pronti, partenza… azione!

Piattaforme come YouTube, Instagram e TikTok sono diventate la nuova TV “via cavo”, dove gli utenti fanno “binge-watching” di TikTok invece di fare zapping tra un canale e l’altro.

Mentre l’audience della TV tradizionale continua a calare (il consumo di TV via cavo è sceso dal 34,4% nel 2022 al 29,6% nel 2023), l’uso dei social media è in costante crescita..

Si stima che, entro il 2025, l’americano medio trascorrerà quasi 8 ore al giorno sui social, rispetto alle 7 ore e 19 minuti del 2022.

Un grafico a barre che mostra le ore medie trascorse quotidianamente sui social media negli Stati Uniti dal 2020 al 2025
Fonte: Statista

Guardate “Who TF Did I Marry” su TikTok, una serie in 50 episodi, con milioni di visualizzazioni per ciascun video. Non è stato solo un fenomeno virale, ma una lezione magistrale di storytelling seriale, simile a una serie TV.

E i brand hanno preso nota. Vogue, in vista delle elezioni del 2024, ha creato una playlist su TikTok chiamata Jack Reacts, in cui il corrispondente politico Jack Schlossberg pubblicava brevi commenti politici in formato snack.

profilo TikTok di Vogue che mostra la playlist "Jack Reacts
Fonte: Vogue su TikTok

Questo cambiamento riflette la nostra soglia di attenzione sempre più breve e l’ascesa di piattaforme che propongono contenuti d’intrattenimento in stile Hollywood, offrendo nuovi modi per mantenere gli utenti coinvolti.

Se il vostro brand ha una storia da raccontare, è giunta l’ora di adottare una mentalità “da studio cinematografico”.

Lista delle cose da fare:

  • Dimenticare la produzione elaborata, puntare su contenuti autentici
    Non serve un budget hollywoodiano per farsi notare. Basta girare con lo smartphone, concentrarsi su un gancio potente e lasciare che sia la storia a parlare.
  • Pensare in termini di episodi, non di post isolati
    I social sono la nuova TV: trattate i contenuti come una serie. Pianificate post che si colleghino tra loro, spingendo il pubblico a tornare per scoprire il “prossimo capitolo”.
  • Usare i cliffhanger
    Come nelle vostre serie preferite, anticipate il prossimo post e lasciate il pubblico in attesa. Che si tratti di un lancio prodotto o di un dietro le quinte, create suspense ed entusiasmo.
  • Mantenere la costanza
    Pubblicate con regolarità, proprio come un programma TV con il suo orario fisso. Più sarete costanti, più il vostro pubblico si aspetterà e attenderà i vostri contenuti.

11. AIO e local SEO stanno arrivando sui social

Parliamo di SEO sui social da anni, e se continuiamo a farlo, è perché è davvero importante. Davvero.

Con l’introduzione di funzionalità guidate dall’intelligenza artificiale, il modo in cui gli utenti scoprono i contenuti continua ad evolversi.

Questo significa che oggi non basta più conoscere la SEO (Search Engine Optimization) tradizionale: serve anche imparare l’AIO, ovvero la Artificial Intelligence Optimization.

Proprio come la ricerca con l’intelligenza artificiale di Google, che genera riassunti informativi direttamente nei risultati di ricerca, anche i risultati social generati dall’AI offrono sintesi dei contenuti in risposta alle query degli utenti.

Prendiamo ad esempio le nuove funzionalità di ricerca in evidenza di TikTok. Questa funzionalità utilizza l’intelligenza artificiale per condensare i risultati di ricerca in informazioni rapide e facili da consultare, che appaiono sopra qualsiasi contenuto video.

“Oh no”, state pensando, “ora nessuno guarderà i miei tutorial sul matcha latte!” Non proprio.

La ricerca con l’ AI di TikTok genera un’istantanea di ciò che gli utenti cercano, ma fornisce anche link a contenuti pertinenti. Se volete che i video appaiano qui, dovrete assicurarvi che i contenuti siano impostati per fornire le risposte chiare e dirette che il pubblico desidera.

Allo stesso modo, la nuova ricerca AI in stile chat di Meta utilizza prompt conversazionali invece delle tradizionali semplici frasi di ricerca. Quindi, i brand devono pensare in termini di risposta a domande con i loro contenuti, non solo di inserimento di parole chiave nelle didascalie.

interfaccia di ricerca AI di Meta in stile chat, che mostra una conversazione con un chatbot AI
Fonte: Meta

Non è solo la ricerca con AI a dominare la scena: la SEO locale sta conquistando un ruolo chiave nella social SEO.

Instagram e TikTok offrono entrambi funzioni di “mappe ricercabili” che aiutano gli utenti a trovare attività e luoghi popolari nelle vicinanze, un’enorme opportunità per i brand locali.

Per ottimizzare questa funzione, aggiungete tag di localizzazione, completate il profilo con tutti i dettagli dell’attività e usate hashtag specifici per l’area per aumentare la visibilità. Così, quando gli utenti consultano la mappa, i potenziali clienti pronti all’acquisto troveranno per primi la vostra attività.

Adattarsi a queste funzionalità dell’intelligenza artificiale, significa assicurarsi che i propri contenuti non siano solo visibili, ma anche utili e orientati alle risposte. Consideratela un’opportunità per diventare una risorsa di riferimento nel vostro settore, presentandovi dove il vostro pubblico fa domande e cerca le risposte migliori

Lista delle cose da fare:

  • Rispondere alle domande degli utenti
    Strutturate i vostri post social partendo dalle domande più frequenti nel vostro settore.
    Fornite risposte chiare, dirette e facilmente rilevabili dall’IA.
  • Rendere i contenuti facilmente leggibili
    Usate elenchi puntati, paragrafi brevi e liste per facilitare la scansione dei contenuti da parte dell’IA.
  • Ottimizzare per la ricerca locale
    Se avete una sede fisica, usate tag di posizione, categorie aziendali e hashtag locali per apparire nelle ricerche su mappa e nei consigli locali.
  • Adottare un tono conversazionale
    Pensate a come le persone fanno domande naturalmente nei prompt delle chat, e lasciate che quel tono guida la creazione dei vostri contenuti.

12. Le condivisioni in DM sono la nuova metrica chiave su instagram

I social media manager lo sanno da tempo: le condivisioni sono un indicatore di engagement importante. Ma quest’estate, Adam Mosseri, boss di Instagram, ha confermato che sono anche uno dei segnali più rilevanti per l’algoritmo della piattaforma.

Ciò significa che le condivisioni via DM (messaggi diretti privati su Instagram) per raggiungere più utenti svolgono ormai un ruolo cruciale nella costruzione della visibilità sulla piattaforma, superando metriche tradizionali come like e commenti. Se volete aumentare la reach e apparire più spesso nei feed dei follower o nella sezione Esplora, iniziate a creare contenuti pensati per essere condivisi.

Il rivenditore online SSENSE lo fa pubblicando meme con i loro prodotti:

Noi di Hootsuite, condividiamo ricerche originali che i marketer inoltrano a colleghi e team.

Ottenere il favore dell’algoritmo è solo uno dei benefici della creazione di contenuti condivisibili.

Secondo un recente studio di EMARKETER, il 10% degli acquisti da social shopper è ispirato da contenuti visti nei DM o nelle chat di gruppo.

grafico che mostra la percentuale di acquisti di social shopper ispirati dai contenuti visti in DM/chat di gruppo
Fonte: EMARKETER

Mentre aspettate che i vostri contenuti si diffondano organicamente tramite i DM, potete creare un canale broadcast su Instagram, lo strumento di messaggistica “uno-a-molti” che funziona come una grande chat di gruppo dedicata ai follower più coinvolti del vostro brand.

Brand di moda e beauty come Jacquemus, Fenty e Cult Gaia stanno ottenendo ottimi risultati utilizzando i canali broadcast per costruire community esclusive e altamente coinvolte.

canale di trasmissione F CLUB di Fenty Beauty su Instagram, che mostra il numero di membri
Fonte: Canale di trasmissione di Fenty Beauty, F CLUB, con 38,6K membri

Ma i canali broadcast possono anche trasformarsi in strumenti di vendita diretti. Lauren Santo Domingo, co-fondatrice e chief brand officer di Moda Operandi, ha dichiarato a Vogue Business che i personal shopper e il customer care del brand ricevono regolarmente richieste di preordine per prodotti condivisi esclusivamente via broadcast channel.

Lista delle cose da fare:

  • Creare contenuti pensati per la condivisione
    Integrate nella vostra strategia contenuti progettati per essere inoltrati nei DM, come meme o insight originali. Includete le condivisioni nei vostri report di performance.
  • Valutate l’apertura di un canale broadcast
    Se potete offrire ai follower più coinvolti contenuti extra (es. contenuti non pubblicati o accessi anticipati), il broadcast channel può essere il luogo ideale.
  • Non forzate la mano
    Evitate di inviare messaggi diretti (DM) non richiesti. Favorire le condivisioni organiche, creando contenuti che stimolino naturalmente l’engagement, resta la strategia più efficace.

13. LinkedIn sta diventando sempre più social

Un tempo LinkedIn era conosciuto come una piattaforma rigida, formale, orientata esclusivamente al networking professionale. Ma, nel 2025, la realtà è cambiata, e parecchio. La piattaforma si sta trasformando in uno degli spazi social più vivaci in circolazione.

Dai CEO e leader di settore, fino ai creator e ai neolaureati, LinkedIn si è evoluto: non è più solo uno strumento per creare connessioni professionali, ma una vera e propria piattaforma social.

Con l’introduzione di funzionalità come sondaggi, banner con notizie e persino giochi (sì, avete letto bene: giochi!), LinkedIn punta a diventare più coinvolgente e accessibile, soprattutto per la Gen Z, che rappresenterà il 27% della forza lavoro entro il 2025.

I brand stanno seguendo questo cambiamento, adattando il proprio stile comunicativo: via il tono aziendale rigido, spazio a contenuti più autentici, rilassati e trasparenti, in linea con le preferenze della Gen Z.

Ma non è solo la Gen Z a rimodellare la piattaforma. Sempre più marketer vedono in LinkedIn uno strumento efficace per generare traffico verso il sito web e aumentare la notorietà del brand..

È anche un canale ideale per costruire credibilità e stimolare un coinvolgimento autentico, che si tratti di lanci di prodotto, sessioni di domande e risposte o contenuti dietro le quinte.

Non sorprende quindi che, secondo un sondaggio del 2024, LinkedIn sia la terza piattaforma di social media più importante per i marketer di tutto il mondo.

Nel 2025, sempre più marketer useranno LinkedIn per aumentare la visibilità, generare traffico web qualificato e posizionare i propri brand come leader di settore.

Lista delle cose da fare:

  • Sfruttare le funzionalità interattive
    Usate strumenti come sondaggi, quiz e perfino il nuovo gioco Tango per aumentare l’engagement e far crescere la community.
  • Partecipare attivamente a gruppi Linkedin e community
    Interagite nei gruppi LinkedIn più rilevanti per il vostro business. Questi spazi offrono occasioni preziose per dialogare con nicchie specifiche e rafforzare la presenza del vostro brand nelle conversazioni di settore.
  • Superare il tono professionale classico
    I contenuti più efficaci oggi su LinkedIn sono più leggeri, autentici e umani. Provate post divertenti, coinvolgenti e relazionabili (sì, anche un vostro video in stile “puppy parade” può funzionare!) per umanizzare il brand e attirare un pubblico più ampio.

14. UGC: i creator sono i nuovi influencer

Il panorama dell’influencer marketing sta cambiando. Sono finiti i tempi in cui i brand cercavano solo grandi profili con milioni di follower per avviare collaborazioni.

Oggi le aziende stanno ottenendo più risultati, e più valore, lavorando con micro-influencer, nano-influencer e, più recentemente, con i creatori di UGC.

A differenza degli influencer tradizionali, i creator di UGC (User-Generated Content) non hanno bisogno di un grande seguito né di un brand personale riconoscibile. Sono utenti comuni dei social media, pagati dai brand per creare contenuti che abbiano un aspetto autentico e spontaneo.

Queste collaborazioni spesso includono unboxing, tutorial o video lifestyle che mostrano un prodotto in modo naturale, come videoricette di cucina o routine di bellezza.

Ci sono molti motivi per cui i brand dovrebbero iniziare a sperimentare con i contenuti UGC:

  1. È una soluzione autentica e conveniente rispetto al tradizionale influencer marketing.
    Un contenuto UGC può costare anche solo 20 dollari (a cui si può aggiungere il budget pubblicitario per la promozione).
  2. Fa risparmiare tempo al team: la produzione dei contenuti viene gestita direttamente dai creator.
  3. E, cosa più importante, il pubblico interagisce di più con contenuti che sembrano genuini e realizzati da altri utenti, piuttosto che con contenuti troppo “brandizzati”.

Insomma, è una formula vincente per tutti: i brand, i creator e l’utente finale.

Lista delle cose da fare:

  • Sperimentare con i contenuti UGC
    Testate l’impatto di annunci in stile UGC a confronto con contenuti prodotti internamente, per vedere cosa coinvolge di più il vostro pubblico.
  • Comunicare chiaramente le aspettative
    Fornite ai creator brief dettagliati, specificando gli elementi chiave da includere, per garantire allineamento con gli obiettivi di brand.
  • Essere trasparenti
    Indicate chiaramente tutte le partnership a pagamento. Il pubblico apprezza l’onestà, anche quando il contenuto ha un tono organico e, soprattutto, è un obbligo legale.

15. I canali di nicchia sono la prossima grande novità

È ora di dire addio all’approccio “taglia unica” nel marketing. Il futuro si gioca tutto sulla specializzazione. Parole d’ordine: trovare la propria nicchia e creare spazi su misura per il proprio pubblico.

Una cosa è chiara: i contenuti esclusivi sono in forte crescita. Sia i brand che i creator stanno puntando sempre di più su community private e modelli in abbonamento per rispondere alle nuove aspettative degli utenti.

account Instagram che offre contenuti esclusivi ai "Close Friends"
Source: @evachen

Pensate a Substack, Patreon, ai canali broadcast di Instagram e persino ai gruppi privati su Facebook: tutti spazi in cui creator e brand possono offrire un’esperienza più intima e curata ai follower più fedeli.

Perché vale la pena investire in questi spazi? Perché i consumatori di oggi cercano canali personalizzati, dove sentirsi coinvolti, ascoltati e connessi a brand e creator, lontani dal rumore dei contenuti pensati per il grande pubblico. Offrire questo tipo di esperienza può trasformare un semplice follower in un vero ambassador del vostro brand.

account Instagram che mostra contenuti esclusivi, con un focus sulla community e sull'engagement diretto
Source: @favorite.daughter

Per restare competitivi nel 2025, investite nei canali di nicchia. Che si tratti di creare una community privata, offrire contenuti in abbonamento o approfondire l’utilizzo di piattaforme specializzate, il futuro appartiene a chi parla a pubblici specifici in modo mirato.

Lista delle cose da fare:

  • Esplorare piattaforme di nicchia
    Provate a sperimentare con canali come Reddit o gruppi privati su Facebook, dove esistono community più piccole ma altamente coinvolte. Scoprite dove il vostro pubblico interagisce già, e andate a fondo in quegli spazi.
  • Creare un canale in abbonamento o una community privata
    Attivate un canale broadcast su Instagram, un gruppo chiuso o una piattaforma in abbonamento per offrire accesso VIP a contenuti esclusivi: dietro le quinte, anteprime di prodotto, contenuti riservati.
  • Personalizzare i messaggi
    Create contenuti pensati per segmenti specifici del vostro pubblico usando strumenti come la lista “Amici più stretti” di Instagram o i post privati su TikTok, così da far sentire i follower valorizzati e coinvolti in modo diretto.

Gestite tutto da un unico posto con Hootsuite. Con un’unica dashboard potete pubblicare e programmare i contenuti, trovare conversazioni rilevanti, interagire con il pubblico, analizzare i risultati e molto altro.

Di Karolina Mikolajczyk

Karolina Mikolajczyk è Team Lead del team Inbound di Hootsuite e redattrice associata del blog di Hootsuite.

Dopo aver completato il suo master in inglese, Karolina ha avviato la sua carriera nel marketing nel 2014. Prima di unirsi a Hootsuite nel 2021, ha lavorato con agenzie di marketing digitale, startup SaaS e aziende internazionali, aiutando marchi e creatori di contenuti sui social media a crescere la loro presenza online e migliorare le conversioni attraverso strategie di SEO e content marketing.

Karolina vive a Vancouver, BC. Nel suo tempo libero, le piace fare tour in bicicletta per visitare enoteche e trascorrere il tempo con i suoi due gatti, Juju e Tuna.

Di Liz Stanton

Liz Stanton è una stratega di marketing inbound ed editor associata del blog di Hootsuite. Dopo anni come scrittrice freelance, è passata a una carriera nel marketing a tempo pieno nel 2018. Prima di unirsi a Hootsuite nel 2022, Liz ha lavorato come stratega del brand, editor di contenuti e manager di campagne digitali. Si è specializzata nell’aiutare agenzie di marketing digitale, aziende B2C e startup SaaS a costruire i loro brand e migliorare le conversioni attraverso il content marketing e i social media.

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